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Condominio: facciamo chiarezza sul conto corrente

Il conto corrente per il condominio è stato introdotto, con la legge 220 del 2012, con la finalità di migliorare la trasparenza e la correttezza nella gestione dei bilanci condominiali.

In altre parole, il conto corrente condominiale nasce con il proposito, che condivido pienamente, di favorire la “lettura” dei conti da parte dei condomini così come di eventuali autorità che dovessero avere necessità di qualsivoglia verifica.

Tuttavia, devo porre all’attenzione di chi legge che l’estratto conto bancario non è un documento contabile, non può essere considerato alla stregua, ad esempio, del registro di contabilità. Questo perché, come saprai, non è l’unico strumento di pagamento. Infatti, si possono effettuare anche pagamenti in contanti, purché non superino i limiti stabiliti dalla legge.

Quello che rende utile il conto corrente per un condominio è il tracciamento del pagamento.

Molti amministratori considerano l’estratto conto quale documento di assoluta corrispondenza col registro di contabilità. Ma nulla vieta all’amministratore di avere una cifra in contanti nella cassa per quelle necessità impellenti e giustificabili con un semplice scontrino o ricevuta semplice o matrice di una raccomandata.

Certo, il conto corrente è fondamentale per la gestione condominiale ma sicuramente, sebbene la sua tenuta sia obbligatoria, non è necessaria per alcuni pagamenti. Il suo mancato utilizzo non inficia la correttezza della gestione dei conti del condominio, come qualcuno vuole far intendere. Il suo mancato utilizzo espone solo l’amministratore ad una più ardua prova di benevolenza nel ‘maneggiare’ l’altrui denaro senza far intendere eventuali dubbi o distrazioni di denaro non autorizzate.

L’amministratore professionista è ben consapevole di tale differenza e, sebbene possa farne senza, tenderà ad utilizzarlo il più possibile rendendo la sua condotta impeccabile agli occhi dei suoi amministrati e dei fornitori. Utilizzare il conto corrente quale mezzo primario e costante di pagamento indica professionalità e correttezza. Oltre ad evitargli il rischio di anticipazioni in caso di pagamento in contanti ma senza considerare in maniera adeguata la cassa condominiale. Il conto corrente condominiale non va scambiato neanche per la cassa del condominio che, invece, può consistere con l’insieme di svariate voci quali ad esempio rendite, fondi o indennizzi vari.

In conclusione, il conto corrente è uno strumento utile e comodo e sebbene obbligatorio nella sua accensione, di certo non deve essere inteso obbligatorio nell’utilizzo, anche se vivamente consigliato. Soprattutto per dimostrare sempre e comunque la professionalità e la correttezza del proprio operato esorcizzando eventuali addebiti di colpe o addirittura di dolo.

Vito Lucente

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